Ci sono pezzi di design che non passeranno mai di moda: sono immortali, raccontano la storia del periodo in cui sono stati ideati eppure si integrano facilmente a diversi ambienti e stili, anche i più contemporanei. Abbiamo selezionato per voi alcune icone del design industriale del secolo scorso che ancora oggi sono in grado di stupire.
Lampada “Arco”, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Flos, 1962
Un vero oggetto di culto nell’ambito dell’illuminazione: è la lampada da terra Arco ideata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos nel 1962. La struttura vuole richiamare l’immagine di un lampione, un elemento longilineo, con una base in marmo, che con il suo fascio luminoso dà luce allo spazio sottostante. Una lampada così strutturata è perfetta per illuminare ambienti di conversazione o lettura nel soggiorno – un divano, una poltrona – oppure per la sala da pranzo.
Eames Plastic Side Chair, Charles e Ray Eames, 1959, Vitra Esistono in commercio numerosi tentativi di imitazione ma la Eames Plastic Chair è un pezzo di design davvero unico, che viene prodotto dalla Vitra dal 1950, anno in cui la coppia di designer americani Charles & Ray Eames la presentò al New York Museum of Modern Art. Esistono oggi numerosi varianti, in diversi materiali, come la poltrona e la sedia a dondolo, che mantengono però la medesima iconica struttura ergonomica. Sempre frutto del genio creativo degli Eames, è la Lounge Chair: la poltrona, corredata dal poggiapiedi, è un’icona di stile, che combina design, comfort e qualità dei materiali, grazie alle imbottiture di pelle abbinate alla scocca in legno e poggiata su una base in alluminio.
LC4, Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, 1929, Cassina
LC4 è la chaise longue per antonomasia e nacque dall’inventiva dei tre grandi progettisti Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand. È stata resa celebre e commercializzata da Cassina, storico brand italiano di industrial design. LC4 è un tipo di seduta che mette al centro dell’attenzione l’uomo, la sua forma accoglie perfettamente e riprende organicamente lo spazio occupato da una persona distesa.
Tulip, Eero Saarinen, 1956, Knoll International
Un’unica grande idea geniale sta alla base di Tulip, il tavolo progettato da Eero Saarinen: eliminare le gambe con una struttura a calice, lineare ed elegante. Infatti, il tavolo Tulip, disegnato nel 1956, è nato proprio con l’obiettivo di rendere l’ambiente della sala da pranzo più pulito e ordinato, eliminando il “groviglio” di gambe di tavoli e sedie. Oltre al tavolo, la serie Tulip comprende anche sedie e poltrone ed è diventata un cult del design che si adatta non solo ad ambienti residenziali ma anche a uffici e spazi professionali.
Eclisse, Vico Magistretti, 1965, Artemide
La sintesi perfetta tra forma e funzione, design e praticità: Eclisse è la lampada da tavolo disegnata da Vico Magistretti nel 1965. Alla base della sua grande popolarità – si trova nei più importanti musei di design del monda – c’è la funzionalità che permette regolare l’intensità della luce con un paralume che ruota e che “eclissa” la sorgente luminosa.
Egg chair, Arne Jacobsen, 1958, Fritz Hansen
La “sedia ad uovo” è considerata uno dei capolavori di Arne Jacobsen, grazie alla sua caratteristica forma a guscio offre una sorta di rifugio dove trovare attimi privati di relax. Infatti, la Egg chair fu disegnata per il Radisson Sas Hotel di Copenhagen e l’obiettivo era quello di offrire agli ospiti uno spazio accogliente e intimo per rilassarsi e sedersi in modo comodo e informale.
Carlton, Ettore Sottsass, 1981, Memphis
Un mobile divisorio o una libreria totem: Carlton è stato disegnato da Ettore Sottsass per il gruppo Memphis, da lui fondato insieme ad altri architetti nel 1981. La forma di Carlton è vagamente antropomorfa, ricorda un uomo a braccia aperte, e si contraddistingue per le geometrie colorate e “incastrate” l’una con l’altra. Uno dei pezzi più iconici di Sottsass.
Barcelona chair, Ludwig Mies Van Der Rohe e Lily Reich, 1929, Knoll International
La poltrona Barcelona fu progettata da Ludwig Mies van der Rohe e Lily Reich per in occasione dell’Esposizione Universaledi Barcellona del 1929 per il padiglione tedesco. È un oggetto unico, simbolo del design industriale del ‘900, che incarna alla perfezione il motto minimalista di Van der Rohe “less is more”. Per l’epoca la scelta dei materiali come l’acciaio fu piuttosto innovativa, così come il progetto che fu realizzato per favorirne la riproduzione in serie: ancora oggi viene prodotta dall’azienda Knoll, anche in alcune varianti come il divanetto o il poggiapiedi.