Stanze che sembrano emergere dalla dimensione onirica, forme circolari, prospettive surreali: è lo stile metafisico. Questa corrente di design mutuata dal mondo della pittura, invita a riflettere sul concetto di spazio e, perché no, di tempo. Gli ambienti sembrano quasi sospesi in una dimensione eterna e la casa acquista un fascino decisamente fuori dal comune. Da dove prende ispirazione lo stile metafisico? Dobbiamo fare un passo indietro per scoprirlo.
L’influenza di De Chirico
La pittura metafisica nasce nel Novecento e identifica una corrente artistica che indaga la realtà nella sua essenza, oltre le apparenze. Il principale esponente della pittura metafisica è Giorgio De Chirico che ha firmato capolavori come “Piazza d’Italia” o “Le muse inquietanti”. Nei suoi dipinti c’è un ritorno al mondo classico testimoniato dalla presenza di colonne e statue legate alla mitologia. Le prospettive sono ingannevoli, le pennellate creano superfici piatte. Oggi lo stile metafisico influenza il mondo del design di interni e riesce a dare vita a stanze che invitano alla riflessione e alla contemplazione.
Forme e prospettive
Il cerchio è l’elemento principe dello stile metafisico e può trovare collocazione in spazi diversi. Nel soggiorno via libera a oggetti d’arredamento dalla forma sferica come lampade, sedute o tavoli, in camera da letto o in bagno possono essere inseriti specchi o finestre dalla forma rotonda. Se la casa poi ha delle colonne a vista, valorizzatele e sfruttatele per creare giochi di prospettiva. Uno degli aspetti più interessanti dello stile metafisico è proprio la sua capacità di trasformare gli spazi grazie a un sapiente uso della prospettiva.
Lo stile metafisico secondo Santamargherita
Nella stanza dal sapore metafisico firmata Santamargherita i protagonisti sono SM Marble – Fenice e SM Marble- Rosa Perlino applicati a pavimento e utilizzati per la creazione di oggetti di design. In particolare, SM Marble- Rosa Perlino impreziosisce un dettaglio circolare di un tavolino e di un altro complemento d’arredo. Entrambi i materiali sono stati utilizzati poi per i pavimenti di due stanze distinte ma comunicanti. L’effetto è quello di un ambiente in cui forma ed essenza convivono con risultati straordinari.
La Redazione