La realtà virtuale sta spostando sempre più i confini del mondo dell’architettura e dell’interior design.
Oggi con un visore è possibile entrare all’interno di un progetto, osservare dettagli e finiture di elementi d’arredo e muoversi in spazi virtuali. Gli scenari sembrano prendere vita e l’esperienza è così immersiva da sembrare reale. La realtà virtuale si sta ritagliando uno spazio importante nel mondo dell’interior design ed è sempre più frequente trovare progetti all’interno di eventi e fiere di settore.
Lo sa bene il team di Superresolution, azienda toscana che realizza progetti di realtà virtuale per clienti del settore interior design e arredamento. L’esperienza di Superresolution nasce 4 anni fa dalla scommessa dagli architetti Tommaso Vergelli e Andrea Distefano. Oggi Superresolution è un punto di riferimento nella progettazione di spazi virtuali, dagli showroom a cataloghi di prodotto che rivoluzionano il nostro modo di concepire gli spazi.
“Il mondo dell’interior design sta cambiando – afferma il CEO Tommaso Vergelli – lo sta facendo lentamente perché questo lavoro è pur sempre legato al concetto di artigianalità e le trasformazioni richiedono tempo. In ogni caso è innegabile che la realtà virtuale abbia segnato un cambiamento importante in diversi processi. Prima da disegni e rendering non era possibile capire come erano concepiti gli spazi, adesso il cliente e lo studio di interni hanno un valido strumento a disposizione. Inoltre è possibile entrare nel progetto con più di un visore, in questo modo è possibile collegare il cliente da New York o da qualsiasi altra parte del mondo e spiegargli il progetto camminando insieme negli stessi ambienti”.
Ci sono settori e mestieri che più di altri richiedono un investimento in questa direzione, per esempio chi si occupa dell’interior design di yatch. Le grandi imbarcazioni diventano così completamente navigabili e, soprattutto, già immerse in un’ambientazione che simula quella reale.
“Credo – prosegue Vergelli – che sia questa la grande sfida della realtà virtuale: la capacità di consegnare al cliente un prodotto finito, completo di ambientazioni reali. Un esempio? Se stiamo progettando un hotel è importante poter dare la possibilità al cliente di capire cosa si vedrà dalle finestre di ogni stanza”.
Andando ancora oltre troviamo poi la realtà aumentata.
“Chi si occupa di rivestimenti di interni per esempio può ricostruire il pavimento di una stanza con un materiale diverso oppure può inserire complementi d’arredo nella stanza per capire se gli accostamenti funzionano”.
Virtuale e reale non sono mai stati così connessi.
La Redazione