Quando si parla di interior design si intende una vocazione profonda, artistica e culturale, un concetto che affonda le sue radici in un passato che ha coinvolto artisti e movimenti culturali che hanno fatto la storia del design.
Comunemente interior design significa progettazione degli spazi interni e degli oggetti d’uso comune all’interno di un’abitazione, un ufficio ma anche un locale industriale o uno spazio ricettivo. La parola suona molto attuale ma in realtà la sua storia affonda le origini in tempi lontani. Già l’enciclopedia Treccani racconta che questa disciplina dell’architettura fino al 18° secolo era riservata in particolare ad edifici pubblici di natura istituzionale e grandi palazzi e, soprattutto, l’attenzione era posta non tanto su problemi funzionali o di abitabilità quanto sui canoni estetici di bellezza e di immagine del palazzo in sé. Da qui è facile intuire come oggi abbiamo ereditato un patrimonio artistico e culturale di così immenso valore e grande bellezza.
Il concetto di interior design è però un tema di per sé molto combattuto e controverso e la sua storia passa tra movimenti culturali e correnti artistiche attraversando i secoli e lasciando sul suo percorso oggetti straordinari e luoghi unici in ogni parte del mondo. Molti di questi oggetti si possono ritrovare al MOMA – The Museum of Modern Art, designed by Yoshio Taniguchi – che si trova a New York City, un luogo di culto, di racconto, di scoperta per tutti gli amanti dell’interior design e della sua storia: un viaggio attraverso modi di vivere e di pensare, perché l’interior design è rappresentativo di stili di vita che cambiano nel tempo, racconta filosofie e pensieri, ti pone davanti ai passaggi evolutivi e tecnologici dell’umanità.
Alcuni dei volti più noti dell’interior design nella nostra epoca
Un interior designer è un artista e un architetto, è un filosofo e un sognatore, una mente capace di vedere il futuro, che scorge l’ordine dove regna il caos, intuisce la bellezza tra le macerie e crea nuove emozioni dal nulla assoluto. Il ‘900 ha avuto l’onore di vedere all’opera alcuni tra gli interior designer più geniali della nostra epoca come il pluripremiato Philippe Starck, che ha dato con la sua firma una personalità unica ad alcuni degli hotel più famosi al mondo e nell’ambito dell’interior design ha creato la famosa Gun Collection di Flos.
Spazia tra illuminazione, moda, arredamento e arte l’autore dei famosissimi divani Superblob e le sedie Butterfly, è Karim Rashid designer canadese apprezzato in tutto il mondo e con oltre duemila opere all’attivo. E chi ancora non dovesse conoscere Oki Sato dovrebbe approfondire e scoprire un interior designer capace di creare una poltrona, la famosa Cabbage, realizzata con gli scarti dell’industria dell’abbigliamento. Un giovane designer geniale che probabilmente lascerà un’impronta profonda proprio nel millennio che stiamo vivendo.
Impossibile non citare in questo contesto fatto di arte e genialità anche il fondatore del movimento concettuale Droog Design, Marcel Wanders, olandese, che propone “a different perspective on design”.
Le idee originali sono alla base della sua filosofia, tutto deve nascere da concetti chiari ma interpretato con profonda ironia, e tutto ciò che verrà realizzato avrà quindi un senso: parliamo di oggetti e prodotti di design industriale. Creatore della Monster Chair e della Knotted Chair anche le opere di Marcel Wanders sono visibili in alcuni dei principali musei di arte moderna in Usa e in Europa.